Fumetto e gioco, due anime di Etna Comics che si incontreranno durante la dodicesima edizione del festival all'interno della mostra “Gli sport sul Corriere dei Piccoli”, curata dallo storico del fumetto Bruno Caporlingua.
Negli anni Sessanta la celebre rivista per bambini edita dal Corriere della Sera pubblica sia atleti che giochi a tema sportivo da ritagliare, sia una pagina di informazione sugli sport (curata dai giornalisti sportivi del quotidiano), in particolare su calcio e ciclismo, oltre a sci, automobilismo, motociclismo, pugilato, Olimpiadi e molto altro.
A illustrare questi giochi di carta da ritagliare, vengono chiamati celebri fumettisti del periodo: Giorgio Trevisan, Giovanni Caselli, Mario Uggeri, Leone Cimpellin, Aldo di Gennaro e persino il grande maestro Guido Crepax, autore di due giochi sportivi da tavolo da ritagliare. Le figurine da ritagliare hanno tutti i nomi e l’aspetto dei campioni dell’epoca, per cui i ragazzini possono divertirsi a creare campionati di calcio e gare ciclistiche. Così, come oggi, i ragazzi di allora possono continuare a divertirsi nel ricordare i loro beniamini, protagonisti della cronaca sportiva di quegli anni.
Come omaggio alla città di Catania, nella mostra sono presenti tutti i sette fogli con le varie formazioni della squadra etnea degli anni Sessanta (senza dimenticare le altre squadre siciliane: Messina e Palermo). Un invito quindi per i tifosi più accaniti che potranno ripercorrere quelle storiche formazioni.
Per gli amanti dei motori, nel 1968, il Corriere dei Piccoli acquista i diritti di Michel Vaillant, il pilota di Formula 1 creato da Jean Graton, le cui avvincenti avventure nel mondo delle piste da corsa sono pubblicate prima sul Corriere dei Piccoli e poi sul Corriere dei Ragazzi e sugli Albi Ardimento. Nella mostra sono esposte diverse pubblicazioni in italiano e francese sul celebre pilota.
L’esposizione, visitabile al primo piano del padiglione E4, è curata con la collaborazione della Fondazione Marco Montalbano e di Anafi.
Testi a cura di Bruno Caporlingua e Marco Grasso