



10 anni, anzi 12. No, Decima edizione ma 12 anni passati.
Scrivere e raccontare di quasi 10 anni di manifestazione non è semplicissimo.
Si devono aprire i cassetti della memoria e procedere a ritroso o partendo da quando tutto ebbe inizio.
Riguardando foto, leggendo messaggi, osservando l'elenco degli ospiti della manifestazione non si può fare altro che sorridere e ridere nel ricordare come eravamo e come siamo oggi.
Nel vedere come eravamo più giovani, freschi, corroborati da una nuova avventura, circondati da facce amiche e da quelle che poi lo sarebbero diventate.
Come avvenne qualche anno dopo.
Il primo anno ospitammo uno speccolo nuovo per il mondo delle manifestazioni di settore. Vennero Vince Tempera, direttore d'orchestra, arrangiatore, compositore nonchè musicista;
con lui Luigi Arbertelli, prodigioso ed eclettico paroliere per Milva, Patty Pravo, Zucchero ma non solo, produsse insieme a Vince Tempera alcune sigle dei cartoni animati come Ufo Robot, Huck e Jim, Anna dai capelli rossi... stupende!
Brani di alto livello compositivo, creativo, articolati e complessi ma leggeri e pregnanti.
Fu sempre più scoppiettante, anno dopo anno con la presenza di Cristina D'avena, Giorgio Vanni e Enzo Draghi dei golem di storia della musica delle sigle.
Che dire dei Goblin?!? Pensiamo che Profondo Rosso torni spesso alla memoria di tutti in certe situazioni. Clara Serina, i Gem Boy, Rocky Horses, Superobots, l'Orchestra della RAI.
Il palco non è solo musica, il palco è uno spazio aperto, dove ospitare degli amici per fare quattro chiacchere, dove ridere con degli spettacoli di cabaret, dove vivere le esibizioni di magia, dove bearsi vedendo i Kamui danzare con le loro spade, dove rallegrarsi con una moltitutine di Cosplayer, dove ospirare attrici e attori nazionali e internazionali, dove accogliere tutti.
Il palco è anche lavoro dietro le quinte, la programmazione ma anche la sua creazione fisica con addetti ai lavori che trovano sempre il modo per ridere e mangiare insieme.
Il Palco è luci, perchè valorizza lo spettaccolo, d'enfasi e sottolinea i momenti speciali.
Il Palco è suono, basti pensare che se non ci fossero i tecnici audio, i rodie, se non ci fosse la regia, cosa sentireste? Cosa sentiremmo?
Il palco è l'ultimo pezzo di fiere che rimane sveglia fino a tardi.
Il palco è una piazza dove riunirsi in leggerezza, non priva di contenuti.
Il palco è di tutti!
Il Palco è il silenzio dopo la baraonda. Quando si spegne anche l'ultima lampadina delle Ciminiere e ci si spinge all'uscita pronti per chiudere la serata con una birra, raggiungendo gli altri ospiti della fiere bevendo il bicchiere della staffa, creando un clima spontaneamente amichevole.
Giusto per alleggerirsi un po'.
Questi anni di silenzio per il settore dell'intrattenimento (per concerti, fiere, festival, mostre, spettacoli) sono stati devastanti.
Intensa e vivace è la voglia di ripartire, di riaccendere quell'ultima famosa lampadina.
Vi aspettiamo, più attenti che mai!



